
Taglienti fili s’intrecciavano
Tra i segni della fragile pelle
E ignorando le urla di tormento
M’infettò, quella natura crudele.
Come una fune asfissiante
Che t’inchioda le mani
Sentivo il profondo legame
Sbranato, da affamati cani.
Ma io lo abbracciavo forte
E lo coltivavo nel mio cuore
Allontanandolo in ritardo
Sullo schiocco, di un battito che muore.
di Mihai Rusu
Questa poesia l'ho scritta il 13 luglio circa e mai fu più giusta come in questo momento. Per evitare equivoci l'accento del titolo va sulla -a- . XD
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