Anni di giovinezza, vita di voluttà ...
come ne scorgo chiaramente il senso.

Quanti rimorsi inutili, superflui ...

Ma il senso mi sfuggiva, allora.

Nella mia giovinezza scioperata
si formavano intenti di poesia,
si profilava l'ambito dell'arte.

Perciò così precari i miei rimorsi!
E gl'impegni di vincermi e mutare,
che duravano, al più, due settimane.


Costantino Kavafis

mercoledì 20 ottobre 2010

Le radici spente



















Il sentimento s’innalzava sperduto
Dispiegava di nuovo le ali
Tra quei boccoli di nuvole abbandonate,
Tra la nebbia sconosciuta,...
 Proprio come il cielo di quel mattino
Grigio, morente, da dietro delle finestre.

Pioveva sulla terra
Bagnava occhi già lucidi
Abbatteva alberi già morti
Fulminava foglie già cadute.

Eppure ero ancora lì a guardare
Mentre il vento soffiava dentro noi
Quel gusto amaro dell’acqua,
Di quel fiume in piena,
Che senza dolcezza, senza ossigeno
Divorava i margini già affogati
Nel torbido di radici già strappate.

Ma il cielo ci schiarì entrambi
E quei raggi come adesso
Pugnalavano di nuovo l’acqua,
Illuminavano le radici spente.


di Mihai Rusu


PS: Riesco finalmente a scrivere di nuovo una bella poesia. Pensavo, dopo i tentativi di queste settimane, di non riuscirci più.

venerdì 15 ottobre 2010

I'm a drama queen ( bitch ) !!!



 Elemento fondamentale del mio carattere: sono molto esagerato e tendo a vedere le tragedie dove magari non si sono. Non so se questa volta ho gridato all'incendio nel pieno inverno della Finlandia però forse la mia decisione non è completamente sbagliata.

Non mi voglio bruciare ancora, non più di quanto non lo sia già, e tutte queste cose che dico, spesso le dico perché voglio essere contraddetto. Voglio che in certi casi uno mi sbatta in faccia che le cose vanno bene, che mi sostengano, che mi facciano tornare alla ragione e che mi dicano che cercherano in tutti i modi di far andare bene la cose anche in futuro.

Invece niente. Dopo qualche pseudo delirio, alle persone va bene così. Farò in modo che vada bene anche a me allora.



Ciò che ci rende villani e violenti è la sete di tenerezza. - Cesare Pavese

giovedì 7 ottobre 2010

Come un faro













Dopo quella lunga notte
Dopo la tempesta di vento
Lassù, in alto sulla collina
Padroni delle luci della città,
Signori del mondo,
Ci abbracciamo per l’ultima volta.
Il vento ci spingeva
Sorreggeva le nostre insicurezze
Tra caldi baci sulle labbra
Tra lacrime fredde vuote di certezze.
Guardammo catturati  il cielo
Ci perdemmo in quel’infinito di domande
 E non ci trovammo più.

Quella triste bellezza ci affievolì
Finché le nostre luci,
Lentamente, come un faro
Che si addormenta al mattino,
si spensero per l’altro.

di Mihai Rusu

domenica 3 ottobre 2010

L'importanza di un abbraccio
























In determinati momenti comprendo ancora di più l'importanza di un abbraccio.

Un gesto d'affetto che cercavo da tanto, un qualcosa di cui sentivo il bisogno da parecchi giorni.

Quanto trovi quello che cerchi, dalla persona che desideri, ti senti ricaricato di nuova vita.

Il calore di quelle braccia e di quel corpo, il battito di quel cuore che senti quasi in simbiosi con il tuo, e quel profumo... ti fa sentire protetto e finalmente senti di non essere più solo, anche se per pochi secondi, arrivi a pensare che ci sarà sempre quella persona a sostenerti.

In quel momento riaffiora quel mio spirito idealista e arrivo a pensare che c'è ancora dell'autentica speranza.