Anni di giovinezza, vita di voluttà ...
come ne scorgo chiaramente il senso.

Quanti rimorsi inutili, superflui ...

Ma il senso mi sfuggiva, allora.

Nella mia giovinezza scioperata
si formavano intenti di poesia,
si profilava l'ambito dell'arte.

Perciò così precari i miei rimorsi!
E gl'impegni di vincermi e mutare,
che duravano, al più, due settimane.


Costantino Kavafis

venerdì 28 gennaio 2011

Oggi, adesso !

















 E’ vero, ormai ne ho avuto la conferma.  Le persone sono tanto complicate quanto idiote. Anche perché si contraddicono.

 Però ormai sono stanco di aspettare, di comprendere. Mi sono stufato. Non voglio stare a sperare quel giorno in cui starò bene, in cui per miracolo mi accadrà qualcosa che cambierà tutto.

 Anche perché quel giorno non arriverà mai se non ti dai da fare.

  Io voglio essere felice oggi! Voglio stare bene adesso! Ma è chiedere tanto nel volere un po’ di concretezza da parte delle persone ?

 Spero di trovare al più presto un ragazzo che mi sia coetaneo e che sia solo parzialmente deficiente. Tanto di meglio non si può sperare.

mercoledì 26 gennaio 2011

Un dio per noi


















Greco, s'una nuvola di vento
Ecco l'immagine onirica
Che si mostra ai figli:
Un dio buono
Clemente con noi.

Per tutti, anche per me
Eretico di Cristo
Con il peccato innato
Con l'offesa di Dio
Impressa sul volto.

Perché l'anima
Ce l'ho sporca,
Trafitta dal cielo
Negata dal giorno...
 E  anche da noi
Affamati, colpevoli di vivere
Come belve notturne.


Solo la luna a testimoniare,
Coperta da nuvole
Grigia di cenere,
Il solo segno del sole.

A stringere il cuore
Ci sono funi di rabbia
Stigmati di sangue
Fiumi di urla
Silenziosi a fluire,
Per me, nella disperazione,
Colpevole d'amare.

Ma non c'è un dio,
Uno qualunque,
Che preghi per me
Per quelli come noi,
Per una vita vana
Per un'esistenza sana ?

Ad uccidere l'uomo
Ad uccidermi,
Un mondo indegno
Una terra ostile
Anche nella morte,
Per vergognose vite.

Padri del mondo
Mi rivolgo a voi:
"No, non c'è
Non esiste più
Nessuno!

Son morti
Senza noi."


di Mihai Rusu


PS: La poesia l'ho scritta ieri a scuola e l'immagine del post ritrae Eros e Psyche.

venerdì 21 gennaio 2011

Palestra e sala parto!

 
 
 
 
 
 
 Oggi ho notato che la palestra è un pò come una sala parto. Si sentono gemiti di dolore quasi disumani mentre si cerca di far vedere agli altri quanto si è forti e quanto peso si riesce ad alzare. 
 I maschi però invece di partorire un figlio, cercano di far uscire un pò di testosterone. Anche perchè solo in questi posti qua la maggior parte dei maschi ( NON TUTTI intendiamoci ), può fingere di ancora avere un pò di coglioni visto che nella vita,... c'è spesso qualcosa che manca. XD 

Ps: L'immagine del peso l'ho presa da internet ma io ho fatto in modo di doppiarla ( ci ho messo venti minuti -.-' ) per dare giuste suggestioni !

mercoledì 19 gennaio 2011

Mina - L'immensità ( Video e Testo )

Questa è secondo me una delle più belle canzoni di Mina. Godetevi al massimo questo splendido live della più grande cantante della storia italiana.




Io son sicura che
per ogni goccia
per ogni goccia che cadrà un nuovo fiore
nascerà
e su quel fiore una farfalla volerà.
Io son sicura che
in questa grande immensità
qualcuno pensa un poco a me
non mi scorderà.
Io lo so
tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò
un pò d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità.
Io lo so
tutta la vita sempre sola non sarò
un giorno troverò
un pò d'amore anche per me
per me che sono nullità
nell'immensità.

Mina - Quand'ero piccola ( Video e Testo )




Quand'ero piccola
dormivo sempre al lume di una lampada
per la paura della solitudine
paura che non mi ha lasciato mai
nemmeno adesso che sei qui
e dormi accanto a me
ma sento che i tuoi sogni ti allontanano
perché per quelli che si amano
non c'è, non c'è
lo stesso sogno da sognare in due.
Una donna è più sola
quando l'uomo che ha vicino
non riesce a leggere
nei suoi pensieri.
Quand'ero piccola
dormivo sempre al lume di una lampada
per non restare sola
adesso io vorrei, vorrei
sognare quello che stai sognando tu.
Una donna è più sola
quando l'uomo che ha vicino
non riesce a leggere
nei suoi pensieri.
Quand'ero piccola
quand'ero piccola
quand'ero piccola.
E dormi accanto a me
ma sento che i tuoi sogni ti allontanano
perché per quelli che si amano
non c'è, non c'è
lo stesso sogno da sognare in due.

Mia Martini - Stelle ( Video e Testo )

Questa è probabilmente la canzone più intima scritta da Mia Martini e ve la propongo in questo toccante live. Vorrei scrivere tante cose a proposito ma non voglio rischiare di essere banale e di rovinare questo post.
Buon ascolto !




Non è dire a tutti, ciò che senti
dentro te, ma chissà perché se sei
un po’ giù, puoi raccontare una
favola vera, la stessa di sempre che
è nata con te.
Stella, stella che sparisci nello
spazio di una sera, quando il buio
tuo compagno ti nasconde, dove
vai?
Stelle spente vi ho incontrate
qualche volta in tristi bar ed
ognuno ha le sue storie
che nessuno ascolterà.
Ho visto quasi dei bambini
convinti ancora di giocare
manovrati come burattini
più tardi qualcuno dirà:
“il gioco è finito ora a chi
toccherà?”
E passi degli anni a dimenticare
quello che sai bene ma non ti
chiedi mai il tuo vero nome qual è.
Stella, stella che risplendi
nello spazio di un sorriso
quando il buio tuo compagno
ti nasconde, dove vai?
Stelle spente vi ho incontrate
qualche volta in tristi bar
ed ognuno ha i suoi motivi
che nessuno ascolterà.
Ho visto gente che lottava
per un soldo di fortuna
come tori caricati nell’arena
quanti feriti e quanti osannati
regine di plastica su troni di cera.
Stella, stella che risplendi
nello spazio di un incontro
quando il buio tuo compagno
ti nasconde, dove vai?
Stelle spente vi ho incontrate
qualche volta in tristi bar
ed ognuno ha le sue storie
che nessuno ascolterà.
C’è chi canta c’è chi suona
qualche volta c’è qualcuno
che staresti ad ascoltare per ore
ci sono donne che possono ancora
fare del corpo una strana bandiera.
E c’è chi sopra un palcoscenico
si muove con maestria
se provassi potrei farlo anch’io
ma quando è il momento, mio Dio
mi sento goffa e ridicola io
la mia paura è una nota stonata
e lo sai perché?
Non c’è niente di grande in me
Io posso soltanto cantare per te
Stella stella che risplendi
finché c’è la tua canzone
se lassù ti senti sola
scendi giù vicino a me
stella persa e ritrovata
qualche volta in tristi bar
io conosco la tua storia
ma se vuoi ti ascolterò.

Mia Martini - La nevicata del 56' ( Video e Testo )

Questa secondo me è la più bella canzone di Mia Martini. La nevicata del 56' è un grido di nostalgia a dei tempi diversi, forse migliori e forse più veri.





Ti ricordi una volta
si sentiva soltanto
il rumore del fiume
la sera
ti ricordi lo spazio
i chilometri interi
automobili poche
allora
Le canzoni alla radio
le partite allo stadio
sulle spalle di
mio padre
La fontana cantava
e quell'acqua era chiara
dimmi che era così
C'era pure la giostra
sotto casa nostra
e la musica che
suonava
io bambina sognavo
un vestito da sera
con tremila sottane
tu la donna che già
lo portava
C'era sempre un gran sole
e la notte era bella
com'eri tu
e c'era pure la luna
molto meglio di adesso
molto più di così
Com'è com'è com'è
che c'era posto
pure per le favole
e un vetro che riluccica
sembrava l'America
e chi l'ha vista mai
e zitta e zitta poi
la nevicata del cinquantasei
Roma era tutta candida
tutta pulita e lucida
tu mi dici di sì
l'hai più vista così
che tempi quelli
com'è com'è com'è
Roma era tutta candida
tutta pulita e lucida
tu mi dici di sì
l'hai più vista così
che tempi quelli
Roma era tutta candida
tutta pulita e lucida
tu mi dici di sì
l'hai più vista così
che tempi quelli.

Mina - La mente torna ( Video e Testo )




La mente va,
dove va
chissà.
Mi sento donna così
come mai
non c'è al mondo che
ormai
mi aspetta
io lo so.
Io voglio vivere
anche per me,
scoprire quel che c'è
io voglio
apro già la porta ma...
Arrivi tu
la mente torna
il cuore mio
quasi si ferma
e intorno a me
lo spazio immenso
che persino io
non ho più senso.
Arrivi tu
il mondo è acceso
quello che era mio
tu l'hai già preso
non ci son più per me
esitazioni
ti chiedo solo se mi perdoni.

Non mi saluti
ti siedi
e poi
apri il giornale
non guardi più me
mi lasci sola così
perché io volo senza te.
Io voglio vivere
anche per me
scoprire quel che c'è
io voglio
sono già diversa ma...
Mi parli tu
la mente torna
il cuore mio
quasi si ferma
e intorno a me
lo spazio è immenso
che persino io
non ho più senso.
Mi parli tu
il mondo è acceso
quello che era mio
tu l'hai già preso
non ci son più per me
esitazioni
ti chiedo solo
se mi perdoni.

Mina - Uomo ( Video e Testo )




Tu hai una gran virtù
fai vedere blu
anche un cielo che
è tutto nuvole
mi dirai che ne faccio mai
di uno come te se non penso che
sei un pò ridicolo
io ti rispondo che se vuoi
un motivo vero c'è
io non ho inventato niente
tu non parlare più
a me basti tu
che saranno mai ste domande stupide
sentimi se hai ragione o no
che importanza ha
niente cambierà
sono cose inutili
questa mia risposta è sempre qui
per chi vuole bene è sempre si
io ti aspetto sempre uomo
guarda la foglia che cresce sul ramo
guarda la rosa che stringi tu in mano
senti il mio cuore che battito strano che ha
tu hai una gran virtù
fai vedere blu
anche un cielo che
e' tutto nuvole
mi dirai che me ne faccio mai
che me ne faccio mai
di uno come te.

13 Gennaio 1998

Ho trovato una versione più completa delle ultime parole di Alfredo Ormando, martire che si è dato fuoco il 13 gennaio del 1998 nella piazza di San Pietro per protestare contro l'omofobia della Chiesa.




















"Ho passato buona parte dei miei quarant'anni, sperando che le mie parole pubblicate in un'opera potessero uscire dai confini della mia isola, la Sicilia. Non è stato possibile, inesorabili i rifiuti delle case editrici, dalle più grandi alle minori. Allora ho deciso di farmi parola io stesso. Ho deciso di trasformare in urlo e in segno indelebile il mio corpo di uomo che ama un altro uomo, di gridare tutto ciò che la Chiesa non vuole vedere. Il mio corpo sarà la penna, si consumerà scrivendo la mia parola che nessuno potrà cancellare, il mio inchiostro sarà la benzina.

Sono, partito da Palermo ieri sera in treno. Un viaggio interminabile per arrivare qui, sotto l'imponente colonnato in questa rigida mattina. Oggi è il 13 del mio ultimo gennaio, del mio ultimo anno, il 1998. Ho comperato la benzina presso un distributore automatico vicino San Pietro. Ho nascosto la tanica in una borsa nera. Ma ora, prima di darmi fuoco, sento i ricordi che non vogliono lasciarmi e li accolgo nel grembo della mia mente che per me è ospitale come il grembo di donna ed è l'unico luogo di libertà che io abbia mai conosciuto. La mia consolazione è stata nelle mie fedi, ho sempre creduto, come ho scritto in un aforisma che “anche una mente superiore, sei ha umili origini, può dimorare nel più infelice e reietto degli uomini”.

Mi chiamo Alfredo Ormando sono nato a San Cataldo, un paesino in provincia di Caltanissetta, il 15 dicembre del 1958. Mio padre e mia madre erano analfabeti, hanno lavorato nei campi e poi sono diventati operai. Ho sette fratelli, le nostre condizioni economiche sono state modeste, quando non disagiate. Io non sono riuscito a frequentare la scuola regolarmente e ho preso la licenza media a venti anni, come privatista. La maturità magistrale cinque anni fa. Mi sento un anticonformista e sento intorno a me, come ho scritto a un amico, il mondo ostile, armato verso coloro che hanno «dentro di sé quel qualcosa in più che va a cozzare contro la grettezza, i pregiudizi , l'invidia e il provincialismo della propria gente».

Alla ricerca di me stesso e di un luogo accogliente mi sono abbandonato anche a una crisi mistica di cui ho parlato nel romanzo «Il Fratacchione» nel quale descrivo il silenzio della mia vita conventuale. L'ho pubblicato a mie spese un anno fa, aiutato anche dalla mamma che ormai ha più di 80 anni e vive di una piccola pensione sociale.

Ma noi siamo di origini contadine e non buttiamo niente. Ogni cosa può nutrirci fino a quando la vita ha un senso. Poi buttiamo la vita tutta intera. Come sto per fare io, qui davanti a questo presepe anacronistico, che a San Pietro non viene smantellato subito dopo la Befana. Io sto per darmi fuoco guardando il bambinello. E mentre loro prolungano il Natale, io anticipo la Pasqua, e mostro che vogliono il sangue, che vogliono la morte. 

Mi farò torcia umana e scriverò parole che non potranno essere ignorate. Visto che hanno messo Cristo in croce capiranno che cos'è il sacrificio e almeno dentro di loro l'eco delle mie parole procurerà un sussulto. Come ora, dentro di me, torna l'eco di ciò che ho scritto al mio amico: «Penseranno che sia un pazzo perché ho deciso piazza san Pietro per darmi fuoco, mentre potevo farlo anche a Palermo. Spero che capiranno il messaggio che voglio dare: è una forma di protesta contro la Chiesa che demonizza l'omosessualità, demonizzando nel contempo la Natura, perché l'omosessualità è sua figlia». 

Ho vissuto sulla mia pelle il razzismo nei confronti delle emozioni, quello che vede il pregiudizio stanarti oltre ogni confine possibile e nutrirsi di te fino ad annientarti. Le mie parole, anche quelle scritte nei libri, ritornano ora con forza, come i ricordi. L'umiliazione l'ho descritta in «Sotto il cielo d'Urano»: «Ho sperimentato in prima persona cosa significhi salire e scendere le scale altrui, sentirsi un «marocchino» nel proprio Paese... vivere all'ombra di mia madre, essere umiliato, vilipeso, osteggiato, emarginato e porre fine ai miei giorni con il suicidio». Adesso basta, la società mi ha suicidato, prima che lo facessi io. Almeno mi prendo la libertà, l'unica che mi hanno lasciato, di compiere il gesto finale.

Mi tolgo il giubbotto, anche se fa freddo, tra pochi secondi morirò di fuoco, un fuoco catartico e visibile, che mi avvolgerà azzannandomi la pelle. Eppure la mia mano esita, ma «perché devo vivere? Non trovo una sola ragione perché io debba continuare questo supplizio... Nell'aldilà a nessuno farò drizzare i capelli e arricciare il nasino perché sono un omosessuale... Non capisco questo accanimento contro dì me. Non svio nessuno dalla retta via dell'eterosessualità, chi viene a letto con me è maturo, cioé adulto consenziente e omosessuale o bisessuale. A volte basta davvero poco per essere felici e altrettanto poco per essere infelici.

Per me il discorso è diverso: è da quando avevo dieci anni che vivo nel pregiudizio e nell'emarginazione; ormai non riesco più ad accettarlo, la misura è piena» . Le gerarchie cattoliche arriveranno a dire che mi tolgo la vita per malattia, o debolezza, e non per urlare loro l'ingiustizia che infliggono agli omosessuali in questo Paese. Ed è per questo che nel mio giubbotto, che ho poggiato per terra, sui lastroni calpestati da migliaia di fedeli, ho lasciato una lettera di denuncia. Almeno le parole di un morto, di un martire, le leggeranno. Bisogna ammazzarsi per farsi sentire.

Ma se mi fossi ammazzato in Sicilia non mi avrebbero ascoltato. E sono dovuto partire. Non tornerò più nella mia Palermo che è stata prima come una metropoli rispetto a San Cataldo e poi, comunque, luogo di dolore. Ho lasciato per sempre la palazzina di via delle Magnolie, le strade alberate piene di profumi a primavera, la casa dove ho vissuto con un uomo pensionato, dando una mano in cambio di un aiuto per poter acquistare i libri e frequentare l'università. Non entrerò più nella facoltà di Lettere e Filosofia. Avere una laurea, ormai non fa più differenza. Magari me la daranno dopo, da morto. Avrebbe fatto la differenza avere degli amici veri, trovare anche nel movimento omosessuale legami profondi, ma così non è stato. Fino a pochi giorni fa, il due gennaio, ho scritto da Palermo a un amico di Reggio Emilia: «Se avessi avuto un paio di amici come te qui, avrei accettato di buon grado la mia vita». Ma l'amicizia vera è un bene inestimabile che non ho avuto. Il Sud con me è stato avaro.

L'amarezza è stata il mio rifugio. Amari gli aforismi: «A tradire sono sempre gli amici più intimi e i parenti più stretti». Perché? Solo a loro concediamo la possibilità di tradirci. Incantati, invece, sono stati i desideri irrealizzabili che ha espresso il mio immaginario. E’ di pochi mesi fa il mio racconto il «sogno di Paolo», dove Paolo si scopre donna e vive un amore di una completezza irreale, tanto intenso quanto solo da sognare. Poi si sveglia indubbiamente uomo. Ho lavorato, studiato, scritto, fino all'estenuazione. Sembrava che nulla potesse vincermi. Mi ha sconfitto la malvagità. Quando ho scritto: "Nessuno è più malvagio di chi spinge un uomo buono ad essere il suo assassino", ho capito che era arrivata la mia ora.

Io mi sto trasformando nel mio assassino, qui dinanzi agli occhi innocenti di Gesù che amo. Dinanzi alle gerarchie ecclesiastiche che odiano gli omosessuali. Prendo la tanica, mi inzuppo la maglia e i pantaloni. Stringo nella mano destra un accendino. Basta azionarlo una, due volte... il fuoco divampa, è come i falò sulla sabbia a due passi dal mare, la fiamma è rovente, vicinissima, vicinissimo è l'infinito, ma ora a divampare sono io, è terribile, sono una torcia umana, corro, mi inarco per il dolore che mi fa impazzire, sono pazzo ma mi sento vivo almeno per qualche istante, vado verso Gesù, il vento del mattino alimenta le fiamme, un passante grida, due uomini in divisa si gettano su di me, agitano le giacche contro la mia pelle che non c'è più, prendono un estintore... 

Mi soccorrono gli infermieri. «Non sono neanche riuscito a morire». Per terra, sotto il colonnato, resta una striscia nera, sangue impastato a carbone e benzina.

Sono dietro a un vetro, il novanta per cento della pelle è ustionata, le telecamere dei tiggì mi inquadrano. Lo so, non mi salverò. Il mio corpo è la mia parola. Finalmente ascoltata."

domenica 16 gennaio 2011

I colori dell'amore

Ho appena trovato sul web un'immgine e mi ha fatto un attimino pensare ai colori dell'amore.























 Quando uno pensa a questo tormentato sentimento spesso lo associa al colore rosso.
Peso che sia limitativo solo un colore per un qualcosa di così complicato.
 Sinceramente io ormai non voglio e non spero più nel rosso della passione, nel verde che ti porta ad innamorarti o nel giallo della felicità.
 Voglio solo trovare un pò d'azzurro, in un mare calmo in cui tuffarmi, in un cielo spianato dai ricordi .

Rita Pavone - Cuore ( Video e Testo )


















"Mio cuore,
tu stai soffrendo,
cosa posso fare per te.
Mi sono
innamorata
per te pace no, no, non c'e'.
Al mondo,

se rido e se piango,
solo tu dividi con me
ogni lacrima,
ogni palpito,
ogni attimo d'amor.



Sto vivendo con te
i miei primi tormenti,
le mie prime felicità,
da quando
l'ho conosciuto
per me, per me più pace non c'e'.

Io gli voglio bene, sai
sai, un mondo di bene,
e tu batti dentro di me
ad ogni piccola,
ad ogni tenera
sensazione d'amor.

Ogni giorno lo so
sempre più
sempre di più tu, tu
tu soffrirai.

Oh mio povero cuor,
Oh mio povero cuor
soffrirai di più,
ogni giorno di più,
ogni giorno, ogni giorno di più
di più, di più.

ad ogni piccola,
ad ogni tenera
sensazione d'amor.
Ogni giorno lo so
sempre più
sempre di più tu, tu
tu soffrirai.
Oh mio povero cuor,
Oh mio povero cuor."

sabato 15 gennaio 2011

A new day has... come !??!



I was waiting for so long
For a miracle to come
Everyone told me to be strong
Hold on and don't shed a tear

Through the darkness and good times
I knew I'd make it through
And the world thought I had it all
But I was waiting for you

Hush Now

I see a light in the sky
Oh, it's almost blinding me
I can't believe
I've been touched by an angel with love

Let the rain come down and wash away my tears
Let it fill my soul and drown my fears
Let it shatter the walls for a new, new sun

A new day has... come


Alan Ritchson ( 90210 )

 Questo è un attore che nel noto telefilm 90210 avrà una storia con l'attore Trevor Donovan. Scrivo questo solo perchè c'è una foto che mi ha colpito molto. XD
 Eccola:


giovedì 13 gennaio 2011

Alfredo Ormando

Oggi grazie a QueerBlog sono venuto a sapere della storia di Alfredo Ormando che nel 1998 si è dato fuoco nella piazza di San Pietro per protestare contro l'omofobia vaticana.



E' una storia molto toccante e voglio farvi leggere cos'ha scritto nella lettera dove preannunciava la sua morte:

“Ho deciso di trasformare in urlo e in segno indelebile il mio corpo di uomo che ama un altro uomo, di gridare tutto ciò che la Chiesa non vuole vedere. Il mio corpo sarà la penna, si consumerà scrivendo la mia parola che nessuno potrà cancellare, il mio inchiostro sarà la benzina.

 Sono, partito da Palermo ieri sera in treno. Un viaggio interminabile per arrivare qui, sotto l’imponente colonnato in questa rigida mattina. Oggi è il 13 del mio ultimo gennaio, del mio ultimo anno, il 1998. Ho comperato la benzina presso un distributore automatico vicino San Pietro. Ho nascosto la tanica in una borsa nera. Ma ora, prima di darmi fuoco, sento i ricordi che non vogliono lasciarmi e li accolgo nel grembo della mia mente che per me è ospitale come il grembo di donna ed è l’unico luogo di libertà che io abbia mai conosciuto.

 Mi farò torcia umana e scriverò parole che non potranno essere ignorate. Visto che hanno messo Cristo in croce capiranno che cos’è il sacrificio e almeno dentro di loro l’eco delle mie parole procurerà un sussulto.

 Le gerarchie cattoliche arriveranno a dire che mi tolgo la vita per malattia, o debolezza, e non per urlare loro l’ingiustizia che infliggono agli omosessuali in questo Paese. Ed è per questo che nel mio giubbotto, che ho poggiato per terra, sui lastroni calpestati da migliaia di fedeli, ho lasciato una lettera di denuncia. Almeno le parole di un morto, di un martire, le leggeranno. Bisogna ammazzarsi per farsi sentire.

 Ma se mi fossi ammazzato in Sicilia non mi avrebbero ascoltato. E sono dovuto partire. Io mi sto trasformando nel mio assassino, qui dinanzi agli occhi innocenti di Gesù che amo. Sono dietro a un vetro, il novanta per cento della pelle è ustionata, le telecamere dei tiggì mi inquadrano. Lo so, non mi salverò. Il mio corpo è la mia parola. Finalmente ascoltata”.

mercoledì 12 gennaio 2011

Pat Monahan - Always Midnight ( Video e Testo )




Seems like it's Always Midnight,
Sweeping up broken glass after every fight
With the sound of a train
that I could've been on
Reminding me that the last one's gone.
With you,
It's always midnight.

Are you blind?
Can't you see me standing here
waiting in line?
For you.
Are you mine?
Not just when you wanna be
all of the time?
Are you?
Are you blind?
Don't you see me standing here
Won't you tell me what it is
I'm waiting to find..?

You're right,
I must be crazy.
You're out getting high,
I'm here pretending I'm in love.
The sound of your heart,
my head on your chest,
dropped your hands to your sides
and gave up.
I'd rather be crazy than right
Tonight

Are you blind?
Can't you see me standing here
waiting in line?
For you.
Are you mine?
Not just when you wanna be
all of the time?
Are you?
Are you blind?
Don't you see me standing here
Won't you tell me what it is
I'm waiting to find..?

A way to get back to you,
A way to get out of here,
I don't want to be alone
At midnight anymore.
How do I get away
Wanna see you in the daylight
I don't wanna be afraid of
Midnight anymore

With the sound of a train
That I should have been on
reminding me that the last one's gone.
With you,
There's always midnight..

Are you blind?
Can't you see me standing here
waiting in line?
For you.
Are you mine?
Not just when you wanna be
all of the time?
Are you?
Are you blind?
Don't you see me standing here
Won't you tell me what it is
I'm waiting to find..?

With you,
It's Always Midnight...

martedì 11 gennaio 2011

Qualche domanda bisogna farsela, no ?

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sarò strano io però gli amici non si vedevano nel momento del bisogno ? o.O Anche perchè mi si accusa di cose ridicole e mi viene detto attraverso perifrasi che l'amico dev'essere presente quando gli fa più comodo e non quando l'altro sta male...
Chissà, forse sono io ad essere anormale come al solito. No perchè di fronte a certe scene rimango basito sinceramente...

Per arrivar lassù


















Creatura di Dio,
Purezza intrappolata
Tra gli uomini,
Sulla sponda
Del volo del Sole.

Ed eccola buttarsi
Per arrivar lassù.

Ed eccola nell'aria
Senza più ali,
Planare
Con dignitosa morte
Sulla terra tetra
Di una vita vana
Per un fragile dolor.

di Mihai Rusu

Un cielo diverso




Il cielo è
sereno
Ancora per
tutti.

Nel mondo
Niente più
Di me...

di Mihai Rusu

martedì 4 gennaio 2011

Scelte "memorabili"























 E' da ieri che ho cominciato ad andare in palestra. Chi l'avrebbe mai detto ?

Oggi ci sono andato di nuovo e mi trovo abbastanza bene. Tolte le figure di merda che ho fatto e l'imbranataggine ( si dice ? o.O ) cronica di cui soffro, non mi pento per niente della decisione fatta.
 Spero di riuscire a continuare questo percorso visto che devo perdere almeno 20 dannati kili. Cavolo, ieri sera mi sono pesato e sono rimasto a dir poco sconvolto. Peso 91,4 kili adesso mentre solo un mese fa ne pesavo 85. Che presa a male!

  Comunque non mi abbatto anche perché la palestra è un luogo dove si scambia qualche chiaccherata con della gente interessante e ci solleva il morale quando si vedono quelle pance spaventose e quei rotoli di ciccia più grandi dei tuoi.

  Dai che questo nuovo impegno mi farà anche pensare di meno a certe stronzate, a delle persone che valgono poco, oltre a farmi diventare più sano.

 Chissà, forse mi sbarazzerò dei dubbi che mi sono venuti leggendo un articolo sulla psicosi ossessiva. NON sono malato vero ? Fatemi contento e ditemi di si vi prego. XD