Anni di giovinezza, vita di voluttà ...
come ne scorgo chiaramente il senso.

Quanti rimorsi inutili, superflui ...

Ma il senso mi sfuggiva, allora.

Nella mia giovinezza scioperata
si formavano intenti di poesia,
si profilava l'ambito dell'arte.

Perciò così precari i miei rimorsi!
E gl'impegni di vincermi e mutare,
che duravano, al più, due settimane.


Costantino Kavafis

mercoledì 20 ottobre 2010

Le radici spente



















Il sentimento s’innalzava sperduto
Dispiegava di nuovo le ali
Tra quei boccoli di nuvole abbandonate,
Tra la nebbia sconosciuta,...
 Proprio come il cielo di quel mattino
Grigio, morente, da dietro delle finestre.

Pioveva sulla terra
Bagnava occhi già lucidi
Abbatteva alberi già morti
Fulminava foglie già cadute.

Eppure ero ancora lì a guardare
Mentre il vento soffiava dentro noi
Quel gusto amaro dell’acqua,
Di quel fiume in piena,
Che senza dolcezza, senza ossigeno
Divorava i margini già affogati
Nel torbido di radici già strappate.

Ma il cielo ci schiarì entrambi
E quei raggi come adesso
Pugnalavano di nuovo l’acqua,
Illuminavano le radici spente.


di Mihai Rusu


PS: Riesco finalmente a scrivere di nuovo una bella poesia. Pensavo, dopo i tentativi di queste settimane, di non riuscirci più.

2 commenti:

  1. Interessante e struggente la poesia. Ottimo l'accostamento con l'immagine che ben rappresenta l'ultima strofa. :-)

    RispondiElimina